Postura e Movimento

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Il dolore può essere condizionato dalla postura e movimento errati. Lo sportivo deve essere analizzato da un punto di vista posturale e movimento funzionale.

Il dolore rappresenta una esperienza umana comune e normale che ci insegna a adottare un comportamento protettivo limitando la corretta postura e movimento. Purtroppo, quando ci sentiamo minacciati da un fastidio o da un piccolo dolore il primo passo è quello di creare un’alterazione della postura e movimento. Quest’ultimo viene azzerato pensando che sia e sarà la soluzione migliore! Ahimè, sarà l’errore più grande della nostra vita. Istintivamente, eviteremo una postura e movimento che influenzerà il dolore percepito, ma così facendo rischieremo di subire un infortunio o un danno maggiore. Però, il dolore è solitamente un’esperienza prevedibile. In condizioni fisiologiche normali i recettori del corpo rispondono ad uno stimolo da noi conosciuta e controllabile. Quindi, in poche parole noi possiamo gestire il nostro dolore attraverso la modificazione della postura e movimento. Vuoi sapere come? Le risposte sono in questo articolo! 

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Ma da dove proviene il dolore e che influenza ha sulla postura e movimento?

Quali sono i motivi per i quali si prova dolore?

Il dolore non è uno stato fisico-biochimico alterato che deriva dai tessuti ma un output cerebrale che integra le informazioni sui tessuti in tempo reale. La comparsa del dolore “muscoloscheletricho” è dettata anche dalla modificazione errata e dall’assenza della postura e movimento. Da questa concezione deriva la strategia terapeutica di rafforzare la struttura e ridurre lo stress quotidiano al carico meccanico (Brinjikji et al., 2015). In questi casi il lavoro del Posturologo dovrebbe concentrarsi sulla spiegazione al paziente delle cause, aspettative e paure ingiustificate che provocano un’alterata postura e movimento. Questo lavoro empatico richiede un’esposizione dei concetti di base della biologia del dolore e della comprensione dello stato del paziente. Pertanto, il dolore è un processo fondamentalmente conscio (Smith et al., 2008). Secondo questo modello il cervello di una persona, quando prova dolore, decide che il tessuto è in pericolo e intraprende un’azione protettiva. Purtroppo, variando erroneamente postura e movimento!

Come possiamo definire la postura e movimento

La postura è la posizione che ogni individuo assume in forma statica e dinamica. La postura è correlata: salute, stile di vita, abitudini quotidiane ed emozioni. Una buona postura consiste nell’allineamento simmetrico o un equilibrio asimmetrico del corpo in risposta alla gravità. Tutto questo viene attuato sé le componenti della postura e movimento sono in sinergia. Al contrario, una cattiva postura è quella in cui il corpo non rispetta tale allineamento. Attenzione, il mantenimento di una buona postura non esenta dalla comparsa di dolori, né una cattiva postura comporta necessariamente dolore. Non c’è una postura ideale, bisogna valutare e personalizzare. Il movimento è definito come la nuova medicina di questo millennio. Muoversi vuole dire salute. Se avete un dolore, dovete muovervi! Ma ad una condizione! Cercate un movimento che non riproduca il vostro dolore, ma che cerchi di imbrogliare il vostro cervello, per riuscire a diminuire quella sensazione sgradevole.

La corretta postura e movimento possono influenzare ed eliminare il mio dolore.

Ti rispondo subito: “in effetti Si”! Proprio da questo pensiero deriva la nostra strategia terapeutica con l’obiettivo di rafforzare la struttura, modificare i vizi posturali e ridurre lo stress quotidiano. Modificando e influenzando la postura e movimento riusciremo ad effettuare un cambiamento radicale. Difatti, in base al tuo modello biomeccanico, effettuando una valutazione posturale ed interagendo insieme a te con il tuo cervello, ridurremo il tuo dolore. Ricordiamoci che il tuo cervello costruisce, aggiorna e applica sempre una valutazione costi-benefici della tua postura e movimento. Lui non vuole spendere troppo! In molti casi, in presenza di dolore il corpo è super protetto attivando però programmi motori errati, restrittivi ed a basso costo energetico. Così facendo il dolore aumenterà, perché la forza sarà ridotta come la corretta postura e movimento. In questi casi, dovremmo concentrarsi sull’annullamento di questi stadi di protezione e sulla loro correzione, recuperando la postura e movimento persi.

Cosa devo fare per ridurre il dolore attraverso postura e movimento?

La postura è direttamente condizionata da molti fattori, ma il principale è il movimento. Questo binomio fornirà un risultato eccezionale. Pertanto, è molto importante prendere in considerazione l’utilizzo del movimento per modificare la tua postura. La tua salute ovviamente è molto importante! Allora quali sono i vantaggi?

  • Migliora la funzione respiratoria, aumentando la capacità polmonare contribuendo ad una migliore circolazione.
  • Previene stanchezza ed affaticamento cronico, aumentando le energie ottimizzando le funzioni del corpo e promuovendo il buon umore (Chaléat-Valayer et al., 2011).
  • Previene le lesioni, dolori muscolari e problemi alla colonna vertebrale come il Back Pain.
  • Permette di migliorare la coordinazione muscolare, promuovendo un’attività sportiva adeguata.

Risulta importante ricorrere sempre all’aiuto di personale competente 

Se non modificassi la mia postura cosa potrebbe succedermi?

Ci sarebbero molteplici problemi di salute generale! Soprattutto con l’avanzare dell’età. I problemi principalmente potrebbero essere a livello lombare (Nourbakhsh et al., 2002). Questo può derivare dalla vita sedentaria rimanendo, ad esempio a causa del lavoro, molte ore seduto con la schiena curva (Christensen et al., 2008). Un aumento della cifosi dorsale, dovuto principalmente all’inattività, è il preludio nel creare danni alla postura e al movimento. Questa situazione comporta anche problemi di natura secondaria, come dolore al collo. Innanzitutto, sappiamo che il Neck Pain deriva principalmente dalla postura e movimento errati. Smarthphone, Pc e Tablet sono la causa principale di questo problema. La “non” postura e movimento corretto del collo portano il nostro capo ad una flessione prolungata per ore, fino alla manifestazione del dolore. Il dolore si può ripercuotere alle spalle, fino a provocare una cervicalgia. Tutto questo, per uno sportivo, vuole dire aumento del rischio di lesioni!

La gestione della postura e del movimento nell’atleta d’élite

La gestione del dolore nell’atleta comporta diverse difficoltà. La principale è che nello sport agonistico ci sono normative che vietano l’uso sostanze, anche per diminuire la percezione del dolore. Volevi usarle? Queste sostanze possono interferire con la capacità fisica degli atleti, molto spesso possono aumentare le prestazioni fisiche! Pertanto, sono il motivo per cui esiste un controllo antidoping. Dobbiamo ricordavi che gli oppiacei e i loro derivati, gli antidolorifici narcotici e gli stimolanti psicomotori sono vietati! Allora come possiamo influire sul dolore? Domanda lecita, risposta adeguata. Un’attenta analisi posturale seguita da un corretto progetto di movimento è efficace nel ridurre il dolore negli atleti d’élite. Gli specialisti, dopo un’anamnesi adeguata devono eseguire un corretto test posturale, seguito da test ortopedici e neurologici per determinare quale è la causa del dolore. A questo punto, bisogna creare un efficace movimento tale da ridurre il dolore e migliorare: prestazione, postura e movimento.

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Ecco alcuni passi per una corretta analisi 

L’analisi posturale di un individuo consiste nella valutazione delle differenti parti corporee lungo i tre piani dello spazio (sagittale, frontale e trasversale). Il corpo presenta diversi punti, definiti di repere, che daranno informazioni riguardo la simmetria e l’equilibrio posturale asimmetrico della persona. Tale valutazione deve essere effettuata andando a valutare l’individuo nella sua totalità. Pertanto, bisogna parlare di valutazione posturale globale. Dobbiamo valutare molteplici parametri in questa attenta analisi per modificare in seguito la postura e il movimento. Iniziamo dalla posizione nello spazio del capo (anteriore, posteriore, traslato, inclinato, la simmetria delle orecchie, spalle, bacino, glutei. Proseguiamo con l’analisi delle curve della colonna vertebrale (controlliamo la presenza di atteggiamenti scoliotici) e aggiungiamo la disposizione nello spazio del bacino (torsione, traslazione). Adesso possiamo valutare le ginocchia (valgismo o varismo) e valutare l’appoggio plantare. Vuoi sapere altre cose? Clicca sul nostro corso di Posturale. Iscriviti! Diventa un Posturologo!

Bibliografia

  1. Nourbakhsh MR, Arab AM. Relationship between mechanical factors and incidence of low back pain. J Orthop Sports Phys Ther. 2002;32(9):447-60.
  2. Christensen ST, Hartvigsen J. Spinal curves and health: a systematic critical review of the epidemiological literature dealing with associations between sagittal spinal curves and health. J Manipulative Physiol Ther. 2008;31(9):690-714.
  3. Smith A, O’Sullivan P, Straker L. Classification of sagital thoraco-lumbo-pelvic alignment of the adolescent spine in standing and its relationship to low back pain. 2008;33(19):2101-7.
  4. Chaléat-Valayer E, Mac-Thiong JM, Paquet J, Berthonnaud E, Siani F, Roussouly  P. Sagittal spino-pelvic alignment in chronic low back pain. Eur Spine J. 2011;20(5)5:634-40.
  5. Brinjikji W, Luetmer PH, Comstock B, Bresnahan BW, Chen LE, Deyo RA, Halabi S, Turner JA, Avins AL, James K, Wald JT, Kallmes DF, Jarvik JG. Systematic literature review of imaging features of spinal degeneration in asymptomatic populations. AJNR Am J Neuroradiol. 2015;36(4):811-6.